Mindwriting-il-software-che-scrive-con-il-pensiero

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Mindwriting-il-software-che-scrive-con-il-pensiero. L’information technology oggi raggiunge obiettivi più nobili. Aiutare l’uomo in azioni prima impensabili. Aiutare ad esempio le persone paralizzate a continuare attività impossibili come scrivere.
La ricerca negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. L’intelligenza artificiale consente applicazioni anche in questo campo.
Di seguito l’interessante video del “The Guardian”.
La Standford University (California, USA) ha sviluppato un software chiamato “mindwriting” che in sintesi è in grado di analizzare gli impulsi nervosi del cervello e trasformarli in parole presentabili a video su uno schermo.
E’ un’ottimo strumento che diventa utile per tutte quelle persone paralizzate e che hanno perso l’uso delle mani o delle braccia per scrivere. Oppure per persone che hanno perso la capacità di parlare.
In particolare si tratta di un sistema complesso hardware-software. Dei sensori posizionati sul lato sinistro del cervello della persona captano i segnali dei neuroni e li strasmettono via cavo ad un computer e ad un software.
Il software di intelligenza artificiale elabora questi dati e codificano i movimenti della mano trasformando poi a schermo la scrittura vera e propria oppure i movimenti del digitare su di una tastiera.
Il progetto fa parte del HHMI Investigator Program americano.
Il team di scienziati hanno lavorato su di una persona paralizzata dal collo in giu.
Si è elaborato un sistema in grado di ricevere, analizzare e trasformare in lettere gli impulsi nervosi provenienti dal cervello dell’uomo.
Il software di intelligenza artificiale prima ha definito dei pattern per ogni lettera scritta “a mano”. Successivamente nell’esperimento il software è stato in grado di interpretare gli impulsi come veri e propri movimenti. Cosi da permettere alla persona di “digitare” su di una tastiera messa a video le lettere scelte.
L’esperimento è stato molto interessante. E’ emerso che l’uomo è stato in grado di scrivere 18 parole al minuto. Pensando come una persona normodotata ne scrive circa 23 al minuto digitando su di uno smartphone.
Il tasso di errore in scrittura è stato di circa uno ogni 18/19 caratteri. Applicando la correzione automatica la percentuale di errore è scesa fino al 1-2%.
Questa scoperta può aggiungere una nuova parola al mondo informatico. Ossia la “brain-computer-interface”.
Cioè interfaccia computer-cervello. Potremmo quindi dire di avere un computer che legge il nostro pensiero.
Quali risvolti e applicazioni potranno aversi nel mondo moderno e futuro?
Questo davvero è un esempio in cui l’informatica può aiutare a vivere meglio.
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(Fonte)
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