Via software russi dalle PA

E’ recente il Decreto Legge che mette al bando tutti i software russi in particolare dalla Pubblica Amministrazione. Viene specialmente bandito l’antivirus russo Kaspersky. L’agenzia per la Cyber Sicurezza enuncia le seguenti motivazioni:

“Al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche […] derivanti dal rischio che le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti […] in conseguenza della crisi in Ucraina, le medesime amministrazioni procedono tempestivamente alla diversificazione dei prodotti in uso”

L’azione in questione segue le decisioni prese qualche giorno addietro dai governi di Francia e Germania.

Tutte le PA aventi software russi devono quindi subito diversificare abbandonando queste tecnologie per acquistare altri software. Le motivazioni sono due: evitare il rischio di mancati aggiornamenti dei software a causa della situazione di guerra fra Russia e Ucraina; il potenziale pericolo di attacchi hacker attraverso questi sistemi informativi per mano del governo di Putin. Il secondo rischio quindi è di spionaggio o sabotaggio perpetrati tramite i software russi.

Tuttavia l’Agenzia per la Cyber Security ha dichiarato che al momento non ci sono evidenze di tali pericoli o della ridotta qualità dei software russi.

Una interrogazione parlamentare ha fatto emergere questi dubbi. Specialmente l’antivirus Kaspersky potrebbe ricevere manipolazioni e pressioni dal governo Putin per veicolare codice malevolo nei sistemi informativi dei paesi “nemici”, come l’Italia.

Il decreto vuole raggiungere quella che si chiama “sovranità tecnologica”. Ovvero possedere il controllo di tecnologie chiave come quelle della sicurezza informatica arrivando a produrle in house. Essere indipendenti crescendo in innovazione e know-how digitale può solo portare ad uno sviluppo economico. Questa è la sintesi delle dichiarazioni di Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la Cyber Security.

In questa momento di guerra e di crisi internazionale, la soluzione è Via software russi dalle PA.

(fonte1, fonte2)

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