Chat-Yourself:-lo-smartphone-in-aiuto-dell-Alzheimer

Chat-Yourself:-lo-smartphone-in-aiuto-dell-Alzheimer

Quando l’informatica e lo smartphone può davvero aiutare la vita delle persone?

Vi presentiamo un esempio concreto in risposta a questa domanda.

Chat-Yourself:-lo-smartphone-in-aiuto-dell-Alzheimer .

Si. l’Alzheimer, quella brutta malattia che colpisce in tarda età può avere un’aiuto dai moderni cellulari.

Se non sapete cosa sia l’Alzheimer vi basta leggere questa breve descrizione su Wikipedia .

Parliamo della malattia degenerativa in cui si perde gradualmente la memoria.

Si rischia di non pter muoversi liberamente dimenticando la strada di casa.

Non esiste al momento una cura se non delle terapie per rallentarne lo sviluppo.

Vi mostriamo un esempio di strumento definito “Chatbot” che aiuta il malato a ricordare in tempo reale le informazioni quotidiane.

Il video seguente spiega in maniera efficace l’applicazione accessibile via “Facebook Messenger”.

Si tratta di un “assistente virtuale” con cui si può chattare tramite Facebook. Per provarlo direttamente basterà entrare in questo LINK .

Si può interrogare la chat per ricordarsi il nome dei parenti, dove si abita, il proprio nome e cognome. Inoltre delle notifiche push aiutano a ricordarsi la medicina da prendere o quando è ora di pranzo.

Chat-Yourself inizia rispondendo ad una serie di domande. L’applicazione memorizzerà ed imparerà dal primo colloquio. Si tratta infatti di tecnologie definite di “AI”. Parliamo di Intelligenza Artificiale e di “Machine Learning”.

L’applicazione è stata sviluppata da Nextopera e Young & Rubicam con il patrocinio di Italia Longeva e la collaborazione di Facebook.

Pur trovando l’applicazione interessante, notiamo qualche piccola perplessità in merito all’utilizzo della stessa.

Attualmente gli anziani in Italia non hanno molta dimestichezza con gli smartphone. Si sa, il nostro paese è sempre un pò lento ad abbracciare le nuove tecnologie. Quindi se lo strumento smartphone è poco diffuso per questo target di età, automaticamente “Chat-Yourself” non è accessibile.

Inoltre, chi ricorderà al malato di utilizzare lo smartphone in a caso di necessità? E’ un aspetto non trascurabile.

E’ però da apprezzare l’intervento per aiutare i malati di Alzheimer. Questo è lo scopo più nobile dell’informatica: non solo aiutare la vita dell’uomo ma anche quella dei più deboli .

 

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