APP di messaggistica russa Max
APP di messaggistica russa Max
Max è la nuova app di messaggistica “nazionale” lanciata da VK (la società statale che gestisce VKontakte) nel 2025. Da settembre 2025 il governo russo ha ordinato che Max venga preinstallata su tutti i telefoni e tablet venduti nel Paese. Max è nata come “superapp” in stile WeChat, non un semplice client di chat: oltre a messaggiare e chiamare, integra servizi finanziari, bot, mini-app e collegamenti con i servizi statali (Gosuslugi). L’obiettivo ufficiale è fornire agli utenti russi una piattaforma di comunicazione sicura sotto controllo interno, riducendo la dipendenza da WhatsApp e Telegram, che sono sotto restrizioni.
Sviluppo e tecnologie – APP di messaggistica russa Max
Max è sviluppata dalla “Communication Platform” LLC, controllata da VK. L’architettura è ibrida: secondo analisi del codice, l’app include componenti in Node.js, Kotlin, Swift, Objective-C, TypeScript, C++ e Java. In pratica, il client Android è scritto in Kotlin/Java e l’app iOS in Swift (con alcune parti in Objective-C), mentre esistono versioni desktop (Windows, macOS) e web realizzate con tecnologie web (TypeScript, Node.js). Sui repository pubblici GitHub dell’organizzazione “max-messenger” sono disponibili librerie e SDK per sviluppatori (in particolare componenti UI in TypeScript e vari bot API e SDK in Java, Go, Python, etc.). I sorgenti completi delle app mobile tuttavia non sono pubblici.
La registrazione in Max richiede un numero di telefono russo o bielorusso valido. Non è possibile registrarsi con numeri virtuali o esteri (i cittadini stranieri non possono ottenere un SIM russo senza procedure biometriche). L’interfaccia utente è suddivisa in quattro schede principali: Contatti, Chiamate, Chat e Impostazioni, con temi chiari e scuri disponibili. Il design combina elementi grafici di Telegram e VK: chat con bacheca (folders), reazioni emoji, sticker animati e sfondi personalizzabili. In fase beta l’app è risultata fluida e stabile, ma alcuni utenti notano funzioni mancanti (ad es. nessuna “chat segreta” auto-cancellante e limitate opzioni di organizzazione delle chat). Per aggiungere contatti l’utente deve inviare richieste singole o link di invito, poiché l’app non “cerca” automaticamente tutti i numeri della rubrica come fanno altri servizi.
Funzionalità principali – APP di messaggistica russa Max
Max offre tutte le funzionalità standard di un messenger moderno, con alcuni elementi aggiuntivi da “superapp”. Tra le funzioni di comunicazione base si annoverano:
- Chat personali e di gruppo (messaggi di testo, audio e video) con supporto di emoji, sticker animati e reazioni. È possibile inviare foto, video, posizione e file di grandi dimensioni (fino a 4 GB ciascuno, il doppio rispetto a Telegram).
- Chiamate audio/video one-to-one in alta qualità; a partire dall’estate 2025 sono disponibili anche chiamate di gruppo con video e condivisione schermo. Il codec sembra ottimizzato per funzionare anche con segnale debole.
- GigaChat, un bot basato su intelligenza artificiale (fornito da Sberbank) integrato dall’inizio. GigaChat può trascrivere messaggi vocali, generare testi o immagini da prompt, riassumere articoli o video, riconoscere oggetti nelle foto e persino aiutare nella scrittura di post. L’idea è rendere l’AI un assistente conversazionale interno all’app.
- Pagamenti e mini-app: Max supporta trasferimenti di denaro peer-to-peer tramite il sistema di pagamenti rapido russo (SBP) (già collegate banche come VTB, Alfa e prossimamente Sber). Sono attive mini-app interne (bot con GUI) per servizi bancari, e-commerce, prenotazioni e simili. Ad esempio, nell’ecosistema Max sono disponibili un digital banking di VTB e un bot di Sber, negozi online, menu di ristoranti, sistemi di quiz, prenotazioni mediche, assistenza tecnica, ecc. L’intenzione è trasformare Max in una piattaforma in cui effettuare varie attività quotidiane senza uscire dalla chat.
Architettura e integrazioni statali – APP di messaggistica russa Max
Tutto il backend di Max risiede su server in territorio russo (secondo test di sicurezza Roskachestvo) e l’app implementa la crittografia end-to-end nelle chat. Nel luglio 2025 è stato lanciato un programma di bug bounty con premi fino a 5 milioni di rubli per chi segnala vulnerabilità negli client mobili, desktop o web, a riprova dell’attenzione (promozionale) alla sicurezza dei dati degli utenti.
Sul piano istituzionale, Max è direttamente collegata ai servizi pubblici: dal 1° settembre deve includere anche la portale Gosuslugi, che permette accesso a servizi governativi (prenotazioni mediche, pagamento multe, emissione firma digitale, patente e perfino documento d’identità elettronico). Nel 2025 il governo russo ha approvato una nuova legge che definisce Max “servizio nazionale di messaggistica” e ne impone la preinstallazione nei dispositivi ufficiali venduti dopo settembre. Vari organi statali e media controllati dallo Stato hanno già aperto canali ufficiali su Max (ad es. TASS, RT, RIA Novosti, ecc.), e in alcune regioni persino uffici comunali e scolastici stanno passando alla piattaforma domestica. Gli operatori telefonici russi offrono promozioni speciali a chi utilizza Max, come incentivo alla migrazione. In sostanza, Max è stata sviluppata come parte di una strategia più ampia: sostituire gradualmente le app occidentali (in particolare WhatsApp e Telegram) con un servizio controllato internamente.
Privacy e limitazioni – APP di messaggistica russa Max
L’uso forzato di Max solleva ovvie preoccupazioni di privacy. Secondo The Insider, la politica di privacy di Max prevede la raccolta di numerosi metadata: dati del dispositivo, indirizzo IP, sistema operativo, posizione, provider, elenco contatti, attività dell’utente nell’app e persino l’input da fotocamera/microfono (se l’utente concede i permessi). Normalmente altri messenger raccolgono dati simili, ma nel caso di Max c’è un dettaglio cruciale: l’app dichiara esplicitamente che può trasmettere queste informazioni a “partner” dell’azienda e a qualsiasi organo di potere statale. In pratica, per legge VK deve poter fornire i dati agli enti di sicurezza su richiesta. Un esperto intervistato da Russia-AIF osserva che, a differenza di Telegram/WhatsApp che memorizzano dati fuori dalla Russia, «qui tutti gli utenti saranno identificati proprio come sul portale Gosuslugi». Ciò significa che in Max non è consentita l’anonimato: ogni account è legato a una persona reale tramite il numero di telefono e i dati del profilo ufficiale.
Per di più, in fase beta si sono segnalati limiti tecnici legati alla privacy/sicurezza: per ora non esistono chat segrete auto-cancellanti, non si possono togliere reazioni negative dalle chat, e alcune funzioni (come l’invio di determinati media) sono in sviluppo o lente. La difficoltà di creare gruppi ampi è menzionata solo in roadmap. È anche stato notato che Max blocca le chiamate VOIP quando si è sotto VPN, evidenziando la volontà di prevenire usi non tracciabili. In sintesi, Max consente in teoria la crittografia e la sicurezza base, ma essendo un servizio “nazionale” ogni utente deve presumere che le proprie comunicazioni possano essere monitorate dallo Stato. Come rileva l’organizzazione per i diritti digitali Article 19, “Se la gente comune è costretta a usare questa app statale, allora ovviamente può presumere che le sue comunicazioni saranno sorvegliate”.
Reazioni della stampa internazionale
La stampa globale interpreta Max soprattutto come uno strumento di controllo. Reuters/Gurdian riportano la versione ufficiale secondo cui Max avrebbe permessi “minori” di WhatsApp/Telegram, ma sottolineano che i critici la considerano un’applicazione spia. In Occidente si parla spesso di “cortina digitale”, dove WhatsApp e Telegram (con centinaia di milioni di utenti in Russia) vengono gradualmente sostituiti da un’app statale. Un reportage dell’ABC News la definisce “una nuova, sanzionata dal governo, piattaforma” che avrà un effetto “molto eclatante” sulla libertà di espressione locale. Katarina, un’influencer russa in esilio, afferma: “Gia oggi è obbligatoria nelle scuole, e traccerà molte informazioni… praticamente registra ogni informazione su di te”. Joanna Szymanska di Article 19 concorda che forzare l’uso di Max avrà un “effetto intimidatorio” sugli utenti.
Molti osservatori internazionali paragonano Max a WeChat cinese, notando però che quest’ultimo è esso stesso considerato un “cavallo di Troia” del governo cinese. L’analogia è che anche in Russia si sta creando un sistema integrato per veicolare servizi quotidiani, ma con la differenza che l’intero progetto è orchestrato dallo Stato. Secondo l’Institute for the Study of War, il decreto che ha creato il “messaggero nazionale” dà indicazioni precise: combinare chat e servizi governativi e non consentire l’anonimato. In pratica, molte testate straniere avvertono che Max è un tassello di una campagna più ampia per isolare gli utenti russi dal resto del web e monitorarne le comunicazioni. Non a caso dopo il lancio di Max, autorità russe hanno già cominciato a ridurre le funzionalità di Telegram e WhatsApp, paventando la loro futura esclusione.
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Formazione e trend tecnologici
Per ingegneri e sviluppatori mobile, Max rappresenta un case study unico: un’applicazione cross-platform complessa, con componenti web, mobile e backend. Comprendere la tecnologia di Max significa avere dimestichezza con linguaggi come Kotlin/Java, Swift e con framework web (Node.js/TypeScript). Le aziende del settore mobile dovrebbero tenere conto di questi trend – ad esempio saper sviluppare applicazioni sia native (Android/iOS) che multipiattaforma (Flutter, .NET MAUI) – per rimanere competitive.
Innovaformazione si propone come scuola di formazione informatica sempre aggiornata sui trend del mercato. Offre corsi aziendali specializzati in sviluppo mobile, tra cui Corso Flutter, Corso .NET MAUI, Corso Kotlin e Corso Swift per iOS. Questi percorsi formativi aiutano le imprese a padroneggiare gli strumenti e le tecnologie alla base di app come Max o altre soluzioni di messaggistica avanzata.
Se l’azienda aderisce ad un fondo interprofessionale (vedi Fondimpresa) possiamo anche seguire tutto l’iter di progettazione fino alla rendicontazione della formazione finanziata aziendale.
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